Ok, ammetto di aver supplicato il mio fidanzato per andare al cinema ieri sera.
Volevo vedere Real Steel. E sì, non sono una grande fan dei robot. Ma in questo film c’è Hugh Jackman. Hugh Jackman.
Accecata da questo pensiero, non mi ero accorta che fosse un’opera di Spielberg. E quando il suo nome è spuntato nei titoli di testa, il primo pensiero è stato: ma allora gli è presa la fissa dei robot.
È un bel film, fatto bene, godibile. Certo non da Oscar (se non per gli effetti speciali), ma credevo fosse molto peggio. Non mi sono pentita dei soldi del biglietto, e di questi tempi è raro.
La storia non è originalissima, per quanto tratta da un libro (anche questo l’ho scoperto dai titoli di testa): come nella più vecchia tradizione spielberghiana, i buoni sono tanto buoni, i cattivi tanto cattivi e il riscatto arriva per tutti.
Ma la colonna sonora è da gasamento [non sono sicura che si possa dire]: tipica colonna sonora da film figo americano, sullo stile di Fast & Furios, ma con Hugh a fare da valore aggiunto.
In alcuni momenti, ringrazi che ci sia un attore come lui a reggere il film, anche se in effetti non ce ne sarebbe affatto bisogno.
Man mano che si susseguono i robot, il pensiero più insistente è: voglio un robot!!!
Certo, alla fine del film il pensiero è: voglio Hugh!!! ma non so se sua moglie sarebbe d’accordo.
In conclusione, film da guardare. Anche se non come imperativo assoluto.