Luce d’estate, ed è subito notte

Certe volte il domani sembra così lontano che quattromila anni non sono niente al confronto, certe volte il domani non arriva mai.

Ci sono libri che scavano dentro, ci sono libri che leggeri si posano sulla tua vita, ci sono libri che si legano inevitabilmente a quello che stai vivendo, al tempo che ti passa addosso.

Luce d’estate, ed è subito notte è uno di questi. E non lo è.

Fa parte di quei libri che Amazon ti mette quasi per caso in Offerta Lampo, di quei libri di cui osservi la copertina, a colori, in bianco e nero, e poi clicchi su Acquista.

Fa parte di quei libri delicati, che quasi non fanno rumore, che non raccontano nulla di speciale, ma allo stesso tempo lo raccontano in modo stupendo e meraviglioso.

Stefánsson racconta di spazi immensi, di luci, di buio, di persone comuni che ben poco hanno di ordinario. Di vite, quasi ininfluenti nello scorrere del tempo, ma preziose e particolari. Uniche, come tutte le vite. Difficili, come quella di ognuno. Imprevedibili, come i mille casi e le mille possibilità che ci si trova di fronte.

Il mondo è pieno di sogni che non si avverano, svaniscono e si depositano come rugiada nel cielo e si trasformano in stelle nella notte.

Tanto è ormai palese la mia difficoltà con gli autori sudamericani, tanto è prepotente la mia affinità con l’Islanda e questo mondo rarefatto.

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“A volte nei posti piccoli la vita diventa più grande”, a volte la lontananza dal rumore del mondo ci apre al richiamo del cuore, dei sensi, dei sogni. È questo intenso sentire a erompere dalla vita di un paesino di quattrocento anime della campagna islandese, dove la luce infinita dell’estate fa venir voglia di scoperchiare le case e la notte eterna dell’inverno accende la magia delle stelle. Un microcosmo che è come una lente di ingrandimento sull’eterna partita tra i desideri umani e le trame del destino, tra i limiti della realtà e le ali dell’immaginazione. Il direttore del Maglificio che per decifrare la frase di un sogno si immerge nel latino e nell’astronomia fino ad abbandonare tutto per i segreti dell’universo, la postina avida di vita che legge ogni lettera per poi rendere pubblici i più piccanti affari privati dei compaesani, l’avvocato che crede che il mondo si regga sul calcolo ma poi scopre che non può contare i pesci nel mare né le sue lacrime. Ogni sentiero dell’animo umano sembra trovare spazio in un caleidoscopio di storie che abbraccia le pulsioni più torbide e i sentimenti più puri, il palpito dell’unica estate vissuta dagli agnelli prima di finire al macello e il brivido di un rudere che risveglia i fantasmi, o il bisogno di mistero che è nell’uomo. Combinando l’incanto della poesia e un umorismo implacabile ma pieno di tenerezza per le debolezze umane, Stefánsson cerca una risposta alla domanda “Perché viviamo?” e la insegue immergendoci nel fiume in piena della vita. Ogni storia è un mondo sospeso tra la terra e il cielo, come un mito universale, una parabola dell’esistenza, ogni pagina è una rivelazione che ci tocca nel profondo e ci stupisce, ci fa ridere, piangere, arrossire, sognare. 

 

Titolo: Luce d’estate, ed è subito notte

Autore: Jón Kalman Stefánsson

Traduttore: Silvia Cosimini

Edizione: Iperborea, Kindle Edition, 2013