Soffro di claustrofobia nel mondo

“è un mondo piccolo…”

o è grande, non l’ho ancora capito!

Potessi, lo girerei in ogni angolo. E stranamente, forse non lo farei.

Le stazioni mi hanno sempre fatto tristezza, i pullman che partono mi mettono angoscia, un aereo che decolla mi stringe lo stomaco.

Eppure, ci vivrei in un aeroporto [in una stazione un po’ meno]. Perché ogni angolo del mondo ha le sue meraviglie.

Sì, anche il mio. Ok, capito l’antifona. :)

Propositi di prossima realizzazione: trovare il lato positivo di quello che vivo ora.

…aspettando aprile. 

 

La risata è il miglior disinfettante del fegato. [Malcom de Chazal]

Come dire: ingozzati di frittura e zuccheri e poi ridi.

Dico sempre di essermi stancata di sorridere a tutti, ma inevitabilmente sorrido, e non lo faccio per fare bella figura o per prendere in giro, o per non farmi chiedere come stai.

Lo faccio perché mi viene spontaneo, lo faccio perché quando sorrido e rido mi sento più bella, lo faccio perché se sorrido mi sento meno inutile.

E fa niente se i romani dicevano “risus abondat in ore stultorum”, preferisco essere una sciocca che ride, a cui rivolgono saluti del tipo: il tuo sorriso trasmette serenità, che essere una sapiente triste e cupa.

Però le patatine fritte le voglio lo stesso, anche se la risata non guarisce il fegato. 

Lo Scontro di Re per il Trono di Spade

Sì, lo so che sono esagerata. Lo so che li ho letteralmente divorati.

Ma che ci posso fare se George R. R. Martin scrive in maniera tale da non permettermi di chiudere il libro?

Prendendo a riferimento i suoi libri, sono alla metà del suo A Clash of Kings, e non spoilero perché qui ogni cosa può essere uno spoiler.

Dico solo che: voglio la testa di Theon Greyjoy su una picca! E senza catrame! E visto che ci siamo, se Shagga vuole una capra per fargli fuori gli attributi, gliela posso procurare io. 

Ribadisco il mio pensiero sulla pessima scelta editoriale della Mondadori: spezzettare i libri di Martin, vuol dire spezzare la sua narrazione e il suo stile. Uno stile che è improntato all’introspezione per la prima metà per poi spostare l’azione nella seconda metà del libro. Così accade in A Game of Thrones e così accade in A Clash of Kings.

Pessima, pessima scelta.

Veniamo poi al fatto che… ma scusami George, ma tra i punti di vista, includere quello di Robb ti faceva schifo? Cioè, anche quell’idiota di Theon ha il suo momento di gloria, e il re del Nord no? Ok, aspetto di capire questa scelta.

Comunque, ti amo. E ti amerò sempre, o per lo meno fino a quando non mi farai fuori qualche altro Stark, perché lo farai vero?

Ah, se poi qualcuno volesse essere così gentile da fare una donazione al Fondo “Compra un libro ai lettori squattrinati”, il momento sarebbe quello giusto, ho da prendere le tre parti della Tempesta di Spade. Grazie.