Finora, di Virginia Woolf, avevo solo letto racconti, che mi avevano lasciato un po’ indecisa. Per questo mi sono accostata a Gita al Faro un po’ incerta.
Incertezza che si è disgregata pagina dopo pagina.
Gita al Faro ha una struttura in tre parti, la prima è una specie di presentazione, se così si può chiamare, di chi “danza” in questo libro.
La finestra, perché è attraverso quella che vediamo tutti: la signora e il signor Ramsay, i loro figli e gli ospiti della loro casa in campagna.
Ma è la signora Ramsay il fulcro di tutte le vite, accentra sulla sua figura tutti i pensieri e i comportamenti, decide cosa fanno i figli, manovra le azioni del marito, combina coppie e matrimoni.
Per tutta la prima parte, si parla di una gita al faro, quella che dà il titolo al libro, gita che il signor Ramsay non permette di fare perché il tempo meteorologico parrebbe non permetterlo. E per tutte le pagine di questa prima parte, il rancore della signora Ramsay verso il marito si alterna a pensieri sul fatto che sia giusto non andare al faro in quell’occasione. Alla fine, questa gita non si farà, nella seconda parte, Il tempo passa, la famiglia sarà travolta da eventi spiacevoli, [spoiler] la signora Ramsay verrà a mancare di notte, in una descrizione di tre righe che spezza quasi il cuore dalla sensazione di mancanza che trasmette, anche la figlia Prue perirà partorendo, e il figlio Andrew morirà sotto le bombe. E la casa in campagna verrà abbandonata all’incuria, trascurata e sola. Finché la famiglia, con ospiti annessi, non decide di tornare.
Si arriva quindi alla terza parte, Gita al Faro, in cui vediamo la signora Ramsay descritta attraverso gli occhi di Lily Briscoe, i suoi piani ormai andati per la loro strada. Ovviamente è in questa parte che, finalmente il signor Ramsay, con i figli minori Cam e James si reca al faro.
Faro che, attraverso gli occhi di Cam, viene ridimensionato.
Virginia Woolf crea una parabola, una curva di descrizioni e comportamenti che fanno credere una cosa, ma che vengono in parte smentiti dalle descrizioni successive, quello che sembrava perfetto diventa più incerto, i confini si confondono, si sfumano. E le opinioni cambiano, così come le prospettive.
E sì, ho cambiato idea sulla Woolf.

Titolo: Gita al Faro
Autore: Virginia Woolf
Traduttore: Anna Nadotti
Edizione: ET Classici, Paperback, 2014
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