“Negli occhi, sul viso, nell’aria c’è una parte di Te.”

Una settimana fa, mi preparavo a dirti addio.

Che poi non è un addio, perché io lo so che ci rivedremo. Di là, come ha detto il tuo papà salutandoti.

E di là non ci sarà più nessuno che potrà vietarmi di guardarti dritto negli occhi, nessuna paura per me, nessuna paura per te. Tutti quegli abbracci che non ho potuto darti, tutti quei sorrisi che ho dovuto nascondere quando ti vedevo crescere.

C’è chi dice che il dolore è un pugno nello stomaco. Forse solo all’inizio.

Poi il dolore diventa un’onda di risacca, continua, profonda a volte e piccola altre, che dolcemente passa sulla sabbia, e inesorabilmente distrugge tutto: i passi che hai fatto fino a quel punto, le fortezze che ti sei costruito intorno, e non ti dà tempo di riprendere fiato che ritorna, più forte.

Quel vuoto, quello che si è creato, che è rimasto profondo anche quando “c’eri”, ora è più profondo. Perché quel tempo non ce lo restituirà nessuno, perché i ricordi sono vischiosi come miele e si attaccano a ogni lacrima, a ogni sorriso, a ogni sguardo.

“Ci vediamo di là.”