Woody Allen è un regista discusso, un autore che divide la critica, e ancora più il pubblico.
Ma Midnight in Paris è un piccolo capolavoro.
Forse è la magia degli anni 20, forse è la magia di Parigi, forse è la colonna sonora che comprende Cole Porter.
O forse è quella piccola capacità di portare sullo schermo nomi noti… Picasso, Hemingway, Scott e Zelda Fitzgerald, Cole e Linda Porter.
I livelli di lettura possono essere diversi, ma quell’amarezza-dolcezza di fondo rimane ben stabile.
E la morale è molto chiara. Come se ce ne fosse bisogno.
Rimpiangiamo tutti il passato, le scelte, un’epoca diversa.
Come se il fatto di vivere in un momento diverso potesse cambiare qualcosa: siamo noi che viviamo la nostra vita, noi che facciamo le nostre scelte.
E sia che siamo nel 2012, sia che siamo negli anni 20, o nella Belle Epoque… A Parigi o in qualsiasi altro luogo, nulla può impedirci di scegliere e di essere ciò che vogliamo essere.